IL PROGETTO PRICEV FVG: SINTESI DEL PROGRAMMA
PROGETTO INTEGRATO CONTRO GLI ESTREMISMI VIOLENTI: FRIULI VENEZIA GIULIA
Il progetto PRICEV FVG, finanziato nell’ambito dell’intervento 1.1 “Contrasto al fenomeno della
radicalizzazione in FVG”- Programma Immigrazione 2019, è stato realizzato da un partenariato composto da
tre associazioni: SOS Abusi Psicologici, associazione di volontariato capofila; Educaforum aps, associazione di
promozione sociale; Get Up, associazione di promozione sociale giovanile. Al progetto hanno aderito il
Comune di Udine, la Questura di Udine, l’Istituto Comprensivo Udine III, l’Ordine degli Psicologi del FVG,
l’Ordine degli Assistenti sociali del FVG, la Polizia locale del Comune di Udine, il Civiform di Cividale del Friuli,
il Centro Islamico di Pordenone di via della Comina.
Traendo ispirazione dalle best practices europee sul tema della prevenzione della radicalizzazione, anche
grazie alla partecipazione dei soggetti proponenti al network della Radicalization Awareness Network, il
progetto ha inteso sviluppare un sistema articolato di prevenzione e contrasto alla radicalizzazione
estremista violenta in Friuli Venezia Giulia attraverso cinque sottoprogrammi, che a seguire si declinano.
1° Sottoprogramma: Formazione specialistica/AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE
Il sottoprogramma 1 si è posto l’obiettivo specifico di trasferire conoscenze, competenze e buone prassi a
diverse categorie di professionisti coinvolti a vari livelli e intensità con soggetti e/o gruppi a rischio di
radicalizzazione estremista violenta.
1.a Tipologia di corsi
4 corsi di 1° livello di 20 ore sulla prevenzione della radicalizzazione violenta con approccio multiagenzia e
multiprofessionale nelle 4 città principali del FVG: 1 livello Udine.pdf; 1 livello Pordenone.pdf; 1 livello
Trieste.pdf; 1 livello Gorizia.pdf.
1 corso di 1° livello di 21 ore per insegnanti di vari ordini e grado afferenti alla provincia di Udine: 1 livello
Udine scuola.pdf.
1 corso di 16 ore per educatori che si occupano di MSNA provenienti in varie realtà del FVG: 1 livello
educatori.pdf.
1 corso di 2° livello di 24 ore per chi aveva partecipato all’edizione del 2017 di 1° livello: 2 livello Udine.pdf.
Anche in questo corso si è preferito un approccio multi-agenzia e multiprofessionale che ha posto in relazione
diverse professionalità operanti in FVG, affrontando una casistica specifica.
1.b Contenuti disciplinari
Area socio-politica
Area psicologica e della salute mentale
Area giuridica
Area comunicativa
Area logistica
1.c Corsisti
I corsi sono stati frequentati da un totale di 181 corsisti, con il seguente profilo:
1.d Alcuni numeri
Ore di lezione: 141
Frequentanti: 181
Accessi totali: 760/850
% di frequenza ai corsi: 89,5%
Docenti delle varie aree disciplinari: 14
Ambiti di provenienza dei docenti: mondo accademico e professionale
1.e L’approccio multidisciplinare
L’approccio multidisciplinare e multi-agenzia, già preponderante soprattutto in ambito sanitario e sociale per
la gestione di fenomeni complessi, si è mostrato efficace anche per la prevenzione dell’estremismo violento
e trova la sua massima concretizzazione nell’attivazione di strutture flessibili che si occupano della
valutazione, trattamento e gestione di casi di soggetti radicalizzati.
Nell’ipotesi che in futuro si possano creare simili strutture in regione, si è privilegiato un approccio
multidisciplinare anche nella formazione con l’obiettivo di costruire un linguaggio comune tra quei
professionisti che potrebbero avere maggiore possibilità di lavorare insieme nella gestione della casistica.
2° Sottoprogramma: Pagine web
Il sottoprogramma 2 si è posto gli obiettivi di informare sul fenomeno della radicalizzazione estremista
violenta pubblicizzando eventi organizzati nell’ambito del progetto.
Alcuni contenuti sono stati anche ripresi dalla pagina facebook dell’associazione SOS Abusi Psicologici e della
EXIT SCS.
3° Sottoprogramma: Promozione della conoscenza e scambio di informazioni
Il sottoprogramma 3 (PROMOZIONE DELLA CONOSCENZA E SCAMBIO DI INFORMAZIONI) si è proposto
l’obiettivo di sensibilizzare gli attori sociali territoriali, i singoli cittadini stranieri e le comunità nazionali di
appartenenza sul fenomeno della radicalizzazione estremista violenta e sui diversi meccanismi di
reclutamento, per aiutare i giovani di 2° generazione a sviluppare un’identità positiva utile a vivere in una
realtà multietnica e multireligiosa.
Il progetto ha sviluppato i seguenti laboratori/seminari:
- Transizione, identità, cambiamento, risoluzione dei conflitti, Pordenone
- Rimbalza e vai avanti, Udine
- Contrastare l’hate speech, Udine
3.a Seminario Transizione, identità, cambiamento, risoluzione dei conflitti
Il seminario transizione identità cambiamento risoluzione dei conflitti.pdf ha visto la partecipazione di 43
giovani frequentanti il Centro Islamico di Pordenone situato in viale de La Comina, per lo più 2° generazioni.
L’attività è stata suddivisa in 3 laboratori di 4 ore ciascuno, che si sono svolti tra il 10 e l’11 aprile.
L’obiettivo che ci si è posti è stato quello di affrontare il rischio dell’estremismo violento con i giovani delle
2° generazioni del centro confrontandoci su quelle aree che sono generalmente coinvolte in questi casi e
spiegando quali sono le trappole che possono condurre a quei percorsi.
Le reazioni al programma sono state molto positive, come riportato da alcuni dei giovani presenti.
3.b Laboratorio “Rimbalza e vai avanti”
Il programma rimbalza e vai avanti.docx.pdf si basa sul modello BOUNCE young, un programma di
formazione della resilienza finanziato da un progetto Europeo, che si è dimostrato efficace nella formazione
dei più giovani. Si tratta di un programma di prevenzione primaria, che permette ai giovanissimi allenarsi su
sette diverse aree: (1) conoscenza di sé, (2) abilità sociali, (3) conoscenza e comprensione degli altri, (4)
fiducia in se stessi, (5), una visione aperta, (6) fare scelte e perseguirle, (7) gestire situazioni divergenti.
3.c Laboratorio “Contrastare l’hate speech”
In considerazione del lungo periodo vissuto nell’online, si è ritenuto importante lavorare sulla consapevolezza
dei rischi in rete, in particolare quello di essere reclutati da soggetti e gruppi estremisti. È stato quindi avviato
il programma contrastare l’hate speech.docx.pdf con l’intento di fornire strumenti per riconoscere gli
adescamenti.
4° Sottoprogramma: Networking
Il sottoprogramma 4 (NETWORKING) si è proposto di porre le basi per una collaborazione tra diverse
categorie di attori chiave in un’ottica Multi-agency working – MAW; promuovendo il dialogo e
l’interconnessione, in un’ottica di multidisciplinarietà tra i diversi attori regionali connessi alla prevenzione
ed al contrasto della radicalizzazione. I diversi appuntamenti hanno permesso di favorire momenti di
confronto e condivisione tra i diversi stakeholders e favorire la circolazione dell’informazione.
I 5 incontri realizzati sono stati trasmessi live su pagina facebook di EXIT SCS, permettendo la partecipazione
a molteplici persone, anche nei momenti successivi alla realizzazione dell’evento.
1. presentazione PRICEV FVG.pdf . Il progetto PRICEV FVG, traendo ispirazione dalle best practices europee
sul tema della prevenzione della radicalizzazione, si è posto gli obiettivi di collaborare alla realizzazione di un
sistema articolato di prevenzione e contrasto alla radicalizzazione estremista violenta in Friuli Venezia Giulia
attraverso diverse azioni.
2. approccio securitario e soft power.pdf. Nel 2005 la Commissione Europea identificava la prevenzione come
uno dei quattro pilastri dell’azione di contrasto al terrorismo e forniva il suo sostegno agli Stati Membri
(Council of Europe 2005). Sebbene la radicalizzazione non sia un fenomeno nuovo, le sue recenti
manifestazioni con l’utilizzo dei social media ha rappresentato una versione inedita che ha richiesto un
maggior coinvolgimento da parte di tutta la società, e non solo degli apparati di sicurezza. il coinvolgimento
della società civile nell’«approccio soft» del contrasto alla radicalizzazione, ha reso necessario l’avvio di una
formazione di quei professionisti che più facilmente possono essere esposti con soggetti radicalizzati.
3. radicalizzazione e web.pdf . Il web è senz’altro il luogo privilegiato in cui si avviano processi di reclutamento
attraverso la disinformazione, la misinformazione, il cospirazionismo, fino alla propaganda estremistico-
violenta e terroristica. Gruppi estremisti di varie ideologie strutturano potenziali punti di “ingresso” alla
radicalizzazione, adeguando le proprie narrative e strategie in relazione ai diversi target.
4. prevenzione scuola.pdf . La scuola è un’istituzione chiave per il contrasto della radicalizzazione estremista
violenta. È il luogo infatti in cui si può lottare contro le narrative violente semplicemente attraverso i
programmi curricolari. È a scuola che gli studenti fanno esperienza dei valori democratici che sono a
fondamento della nostra società e del vivere comune. Grazie al vissuto e alla partecipazione alla vita
scolastica gli studenti non solo acquisiscono contenuti, ma apprendono valori fondanti che possono
“vaccinarli” contro i messaggi degli estremismi violenti.
5. rete.pdf. È a livello locale che si giocano le principali strategie delle azioni preventive perché è quello il
luogo in cui agiscono quei fattori di spinta ed attrattiva che portano un individuo a radicalizzarsi. Le autorità
locali (Comuni, Province, Regioni) conoscono il proprio tessuto sociale, economico e di sviluppo e le aree di
maggiori criticità; sono a contatto con i propri cittadini; sono responsabili dei servizi locali e territoriali che
generalmente governano tutti i servizi di prevenzione. Da qui, alcuni enti locali hanno avvito tavoli
multidisciplinari sulla radicalizzazione.
5° Sottoprogramma: Monitoraggio
Il sottoprogramma 5 (GESTIONE E COORDINAMENTO PROGETTUALE) si è occupato di:
- coordinare le diverse fasi progettuali;
- monitorare e valutare le procedute in itinere, decidendo eventuali modifiche;
- raccogliere tutti i dati utili alla valutazione ed impatto del progetto;
- occuparsi della rendicontazione.
In considerazione dell’impatto della pandemia COVID19 sulla realizzazione del progetto, è stato necessario
rivedere più volte le modalità operative ed effettuare diversi aggiustamenti per poter realizzare le attività
programmate. I commenti dei partecipanti alle diverse attività sono stati generalmente molto positivi.
Per il gruppo di lavoro
Dott.ssa Cristina Caparesi
Responsabile del coordinamento del progetto